Sgombriamo il campo subito dagli equivoci: se fossi un aspirante allievo sceglierei Metis. Ovvio. Metis però non va bene per tutti, e non tutti sono adatti per Metis. Ovvero non ne sposano i principi, e per certi versi non si armonizzano con il nostro sentire (e rimando gli interessati alla lettura sempreverde delle regole)
Ecco dunque una sintesi (si fa per dire) dello stato delle cose che mi è apparso stamattina, alla voce : e se io fossi un allievo in base a cosa sceglierei?
Perché non è vero che una scuola vale l’altra. Le scuole sono molte, diverse fra loro, per finalità, percorso e persone.
In questi ultimi anni, che hanno visto – come è noto – fiorire il business delle scuole di teatro per adulti, e in cui molti attori e operatori in generale si sono dedicati e talvolta improvvisati insegnanti per rispondere a una richiesta sempre maggiore di persone che nella vita facevano ed avevano intenzione di continuare a fare tutt’altro, si sono moltiplicate le realtà formative, spesso nella confusione di generici “corsi di teatro” in cui lo spartiacque tra “professionisti”e “amatoriali” spesso si è limitato a posticipare gli orari delle lezioni in una fascia comoda, quella serale, che avrebbe potuto raccogliere un po’ tutto.
Insomma, un calderone pasticciato.
Proviamo invece ad orientarci:
digitando su google “corso di teatro Roma” appare un numero vertiginoso di risultati, di cui i primi (compresa Metis finchè dura il nostro esiguo budget dedicato alla promozione) sono annunci: ovvero posizioni a pagamento. Non si è lì perché realtà stimata e riconoscibile, ma unicamente perché si paga. Ogni volta che la pagina viene mostrata a un utente si paga. Ogni volta che questi ci clicca sopra si paga [ il nostro budget giornaliero è talmente ridicolo che in genere già alle 10.00 del mattino si è esaurito e torniamo tra i poveri mortali a pagina 2 delle ricerche, nel traffico organico]. Comunque: gli annunci sono riconoscibili, c’è scritto Ann. e sono i primi ad apparire. Onestamente – sebbene ci si sia arresi anche noi a questa forma di promozione – non fanno testo.
Orario
Laddove non specificato, ma l’orario del corso è alle 21.00 o in fascia comoda, è sempre per Adulti e Amatoriali. Se fossi un adulto in cerca di un corso apprezzerei questa distinzione, alcuni lo specificano, altri lasciano un po’ l’informazione nella vaghezza, e onestamente fa un po’ ndo coglio coglio.
Livello base ed avanzato. Su questo ho già ampiamente espresso le mie perplessità. Un gruppo di adulti è già quanto di più eterogeneo in termini di “livelli” ci si possa aspettare, esiste un dato imprescindibile che è il talento, e in ogni caso anche a livello di pedagogia ritengo che si apprenda e molto più velocemente in un gruppo classe misto piuttosto che in un gruppo che vede tutti alla prima esperienza. In ogni caso va anche bene, è il meno, se la scuola vi convince ci si può chiudere un occhio, e anche tutti e due. (Meno bene, vabbè ma sto giocando, il corso light – l’unica cosa che mi viene in mente alla parola light è un formaggio)
Spettacoli di fine corso in un Vero Teatro. Questa mi sfugge: presuppone con evidenza che ci sia un certo numero di Teatri finti dove orde di allievi delle altre scuole mettano in scena spettacoli carbonari. I saggi spettacolo di fine corso tendenzialmente si fanno in teatro, o comunque anche laddove il budget non lo permetta e non si vogliano caricare ulteriormente gli allievi (che non andrebbero caricati soprattutto quando a pagare è anche il pubblico) non dovrebbe essere questo lo spartiacque che distingue una scuola buona da una meno valente. (si lo so, ho scritto io per prima che Metis è un’eccellenza anche per il luoghi in cui l’associazione mette in scena i suoi spettacoli, ma non è il caso di fare prigionieri, adesso 😉
Il metodo. Io devo dire sono un po’ alla vecchia maniera. E penso anche che il teatro non si insegna, si impara.
Noto comunque con piacere che molti dei metodi in auge fino a qualche anno fa (i vari Mejerchol’d, Stanislavskij) sono caduti in disgrazia (per buona pace dei Padri fondatori della regia del 900, che potranno forse finalmente affrancarsi dall’essere continuamente citati più o meno a caso). Ha preso piede però un’altra piaga devo dire altrettanto mortifera: il metodo dell’insegnante, che non si limita a quanto pare a trasmettere quello che hanno insegnato a lui, quello che ha imparato guardando gli altri. Pare sia una roba che ha inventato lui e non si trova altrove. Permettetemi un mestizio, pacato, sommesso u signur.
Se poi tu, novello Barba, mi fai pure le lezioni video dove raddoppi tutte le B… (scusate mi sono fatta prendere la mano). Consiglio: guardate quello che ha fatto PRIMA del suo Metodo (o grazie ad esso).
Quasi tutte le scuole giurano promettono e sottoscrivono di migliorare le capacità relazionali, aiutare a superare la timidezza. Non è vero. E’ una – senz’altro inconsapevole – bugia. Il teatro crea legami forti. Aiuta a migliorare le capacità relazioni dentro il gruppo di teatro (quando è sano e protetto), e da una forma alle emozioni: in questo senso si, salva la vita. Perché offre un canale privilegiato di espressione, aiuta a mettervi in contatto con il vissuto emotivo. Ma le vostre capacità relazionali resteranno le stesse, anche se vi siete esibiti su un palcoscenico. La vostra timidezza invariata. E poi basta con questa storia che bisogna superare la timidezza. La timidezza è un valore. Per un attore non ne parliamo neanche, e nella vita è il passo indietro che ci restituisce quella capacità di osservare, non la demonizzerei al cospetto della barbarie urlante di questi tempi. I timidi sono spesso anche le persone più intelligenti.
Consiglio: la timidezza se proprio vi blocca le capacità motorie lavoratela da un Terapeuta (possibilmente uno che abbia fatto anche un minimo di percorso su di sé. Saranno soldi meglio spesi).
Il corso di teatro per adulti, è un corso di teatro, a tutti gli effetti. Ha la finalità di mettervi nelle condizioni di salire su un palcoscenico, di farvi conoscere la drammaturgia teatrale, di appassionarvi ai testi, di migliorare la vostra dizione ed espressività. Il lavoro su se stessi viene di conseguenza: il teatro è SEMPRE un percorso verticale su di sé. Di esplorazione, di conoscenza.
Non è un gioco. MAI.
Tutto il resto dovrebbe dunque essere messo alla voce Corso Ludico Con Tecniche di animazione Teatrale. Ora. Non è che perché sono adulti aspiranti attori devono giocare insieme a voi come dei seienni per 8 mesi fino al saggio.
Noto comunque – e devo dire con piacere – che quasi più nessuno presenta i corsi scrivendo che l’italiano è una tra le poche lingue in cui ci sono due parole diverse ad indicare recitare e giocare, che invece nell’inglese to play…blablabla. Una calamità in meno (grazie). Cui si è aggiunta però un’altra piaga : il teatro per bambini alla voce facciamo che io ero: i bambini fanno teatro nei loro giochi blablabla. Non ne usciremo mai.
La gratuità. Passi per la lezione di prova (ne ho fatte tante anche io) e che comunque non serve a niente (farete cose che non farete mai più, o se invece le rifarete andrei sempre alla voce Corso Ludico), passi per l’open day ( a pari merito col corso light) ma sta roba della totale, parziale, o mensile gratuità mi sfugge. Io onestamente non la farei, anche se non avessi l’assillo dell’affitto della sala, e tutti gli oneri e gli annessi e connessi che comporta tenere in piedi un’associazione. Non siamo mai stati una categoria particolarmente agiata e protetta. Io la mia formazione l’ho pagata in termini di investimento e anni di studio: mi viene il sospetto su chi mandiate ad insegnare allora.
Detto ciò al termine di questa disanima devo dire che tra le private ci sono diverse ottime scuole ( diverse, vuol dire un paio J ) Volete che ve le consigli?
Insegnanti e allievi si scelgono 😉
Buona ricerca!
Se ti è piaciuto questo post, sappi che ne ho scritti molti altri [tutti polemici ovviamente! ] basta scorrere il diario 😉