Faccio teatro perché così mi ricordo di tutte le persone che amo, che ho amato.
Le cerco in me, le cerco in Ovidio, in Visniec e in Pirandello, negli Argonauti e nei Troiani, in Jodorowsky, Shakespeare, Malaparte.
Le ho trovate molte volte.
Le ho trovate negli sguardi, nelle spalle, nei silenzi, nell’attorcigliarmi fra i corpi di quella famiglia allargata, tenera e folle, che è Metis per me. Tutte le settimane, da dieci anni nella mia vita.
E le cercherò sempre, correndo nelle memorie più intime del nostro giardino.
Grazie Alessia, grazie Metis.