Tratta dal ciclo tebano Le Fenicie è una delle ultime opere di Euripide e ripercorre la parte del mito che riguarda la reggenza della città di Tebe da parte di Eteocle e Polinice, i due fratelli figli di Edipo che dovrebbero - secondo gli accordi - regnare un anno per uno. Terminato il primo anno Eteocle rifiuta però di lasciare il regno al fratello Polinice e questi minaccia di assedio la città di Tebe dando avvio alla guerra che porterà entrambi i fratelli alla morte, uno per mano dell’altro.
Una tragedia su cui pesa ancora l’antica colpa di Laio che attraversa il mito per tre generazioni, sino a compiersi nel destino dei figli di Edipo.
Definita dagli storici una delle opere più amare di Euripide, Le Fenicie è un testo complesso, il cui valore maggiore risiede nella profonda umanità che scaturisce non solo dai protagonisti del dramma, Eteocle, Polinice e soprattutto le coppie Antigone e Giocasta, Creonte e Meneceo, ma anche dal coro di donne straniere, le Fenicie appunto, cui è affidato il compito di dar voce al dolore di una città, Tebe, che sembra non aver più voce.
Un testo che ben si presta allo scenario del Ninfeo della Villa dei Quintili, che già nelle passate stagioni ha ospitato con un ottimo riscontro e partecipazione di pubblico diversi allestimenti presentati dalla nostra Associazione.
23 e 24 Settembre 2017 - Ninfeo di Villa dei Quintili in Collaborazione con MIBACT Parco Archeologico dell'Appia Antica
Immagini Tiziano Santin
Immagini Tiziano Santin
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Riprese Paola Agostini
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