Dall’1 al 14 aprile la mostra a cura di Paolo Sasso nella sede di Metis Teatro. La mostra fotografica รจ parte del progetto Contesti Mobili risultato vincitore ๐๐๐ฅ๐ฅโ๐๐ฏ๐ฏ๐ข๐ฌ๐จ ๐๐ฎ๐๐๐ฅ๐ข๐๐จ โ๐๐๐๐๐จ๐ฅ๐ญ๐ ๐๐ข ๐๐ซ๐จ๐ฉ๐จ๐ฌ๐ญ๐ ๐ฉ๐ซ๐จ๐ ๐๐ญ๐ญ๐ฎ๐๐ฅ๐ข ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ๐ ๐ซ๐๐๐ฅ๐ข๐ณ๐ณ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐ข ๐๐ฏ๐๐ง๐ญ๐ข, ๐ฆ๐๐ง๐ข๐๐๐ฌ๐ญ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ข, ๐ข๐ง๐ข๐ณ๐ข๐๐ญ๐ข๐ฏ๐ ๐ ๐ฉ๐ซ๐จ๐ ๐๐ญ๐ญ๐ข ๐๐ข ๐ข๐ง๐ญ๐๐ซ๐๐ฌ๐ฌ๐ ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅโ๐๐ฆ๐ฆ๐ข๐ง๐ข๐ฌ๐ญ๐ซ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ ๐๐๐ฉ๐ข๐ญ๐จ๐ฅ๐ข๐ง๐ ๐๐ข ๐ซ๐ข๐ฅ๐๐ฏ๐๐ง๐ณ๐ ๐๐ข๐ญ๐ญ๐๐๐ข๐ง๐โ ๐ฉ๐ซ๐จ๐ฆ๐จ๐ฌ๐ฌ๐จ ๐๐ ๐๐จ๐ฆ๐ ๐๐๐ฉ๐ข๐ญ๐๐ฅ๐ ๐ข๐ง ๐๐จ๐ฅ๐ฅ๐๐๐จ๐ซ๐๐ณ๐ข๐จ๐ง๐ con ๐๐ฬ๐ญ๐๐ฆ๐ ๐๐ซ๐จ๐ ๐๐ญ๐ญ๐จ ๐๐ฎ๐ฅ๐ญ๐ฎ๐ซ๐
Roma: esiste una cittร vera, quella che viviamo tutti i giorni attraversandola con uno sguardo attento o invece indifferente. Ed esiste una Roma al tempo stesso vera e immaginaria, ricavata dai luoghi reali ma reinventata attraverso l’ invenzione fotografica. Ne esce fuori una specie di scioglilingua visivo nel quale gli scorci, gli angoli, le piazze cosรฌ come i piรน anonimi spazi di periferia collidono tra loro, si integrano e si scontrano in una sorta di Babele, appunto, che ne infrange la riconoscibilitร per offrirne una visione al tempo stesso immaginaria e caotica. (PAOLO SASSO)